Battitura piste

– Associazione Valdostana Impianti a Fune –

La preparazione e la battitura delle piste di sci è una delle attività meno visibile in quanto viene svolta quando i comprensori sono chiusi al pubblico; tuttavia la corretta preparazione delle piste è ampiamente apprezzata dagli sciatori in quanto permette di poter sciare su superfici piane e regolari rendendo più agevole le discese.

L’obiettivo principale delle operazioni di battitura e della successiva fresatura è quello di garantire il mescolamento della neve con l’aria e di rendere compatta la neve affinché sia assicurata una buona qualità del manto nevoso durante tutta la stagione invernale; essa viene effettuata con l’ausilio dei mezzi battipista, chiamati anche “gatti delle nevi” i quali, per aver raggiunto livelli tecnologici elevatissimi e costi altrettanto elevati, richiedono che alla loro guida ci sia del personale competente e preparato.

Il lavoro di battitura viene svolto dai così detti “gattisti” i quali oltre a possedere buone doti di guida e di meccanica, devono avere buone conoscenze della neve, del territorio in cui operano e della montagna.

La preparazione delle piste, negli anni, ha avuto un evoluzione notevole si pensi che alla nascita dei primi comprensori sciistici le piste venivano battute da squadre di addetti alla battitura che con gli sci e con l’ausilio di pesanti rulli schiacciavano la neve su tutta la superficie dei tracciati fino a renderli sciabili, solo agli inizi degli anni ‘70 nacquero i primi mezzi meccanici che con i soli cingoli battevano le piste e solo verso gli anni ‘80 vennero introdotte le prime frese con i lisciatori per compattare e lisciare le piste.

Oggi i mezzi battipista sono delle macchine molto complesse e tecnologicamente avanzate che vengono guidati tramite un “joystick”, sono dotati di motori con potenze fino a 500 cv, raggiungono una larghezza di 5.5 metri e un peso che supera le 11 tonnellate, per preparare poi le piste dove le pendenze sono più elevate i battipista vengono dotati di verricelli il cui cavo in acciaio, lungo anche alcuni km, viene agganciato ad appositi ancoraggi fissi posti a monte delle piste per permettere ai mezzi di scendere e risalire le piste su pendenze che arrivano anche a 75° di pendenza.